Parlamento 2024: riforme ambiziose per una democrazia europea più forte
Il Parlamento europeo, unica istituzione dell’UE eletta direttamente, è il fulcro della democrazia europea. È la voce dei cittadini europei e nell’equilibrio tra le istituzioni dell’Unione svolge le funzioni di colegislatore, ramo dell’autorità di bilancio e garante della responsabilità politica e finanziaria e della trasparenza. I cittadini riconoscono l’importanza del Parlamento e, come emerge regolarmente dai sondaggi Eurobarometro, auspicano che esso svolga un ruolo di maggior rilievo. L’ambiziosa serie di riforme entrata in vigore nel luglio 2024 mira a far sì che il Parlamento possa sfruttare appieno tutti gli strumenti a sua disposizione per rispondere in modo ancor più efficace alle aspettative dei cittadini che rappresenta.
Nel gennaio 2023 il Parlamento ha intrapreso un percorso di riforma, avviato dalla Presidente Roberta Metsola, sulla scia dell’appello che quest’ultima aveva lanciato un anno prima nel discorso che ha preceduto la sua elezione: “Il Parlamento è un’istituzione unica al mondo. Dobbiamo rafforzarla. Non possiamo avere paura delle riforme.”
Dopo vari mesi di intense analisi, riflessioni e discussioni, il gruppo di lavoro trasversale, guidato dalla Presidente Metsola e sostenuto dai leader dei gruppi politici riuniti nella Conferenza dei presidenti, ha presentato un pacchetto di proposte che è stato approvato in Aula nell’aprile 2024. Illustrando le sue proposte, la Presidente Metsola ha dichiarato: “Le riforme renderanno l’Istituzione più efficiente ed efficace. Grazie a queste misure, il Parlamento europeo potrà contare su una base molto più solida a partire dalla prossima legislatura”. I settori in cui si è ritenuto di intervenire sono cinque: legislazione, controllo, poteri e controllo di bilancio, discussioni in Aula e relazioni esterne.
Iter legislativo: migliorato il sistema di pesi e contrappesi
Le nuove proposte legislative saranno assegnate alle commissioni in maniera più efficiente per ridurre i conflitti di competenza. La collaborazione tra la commissione competente per il merito e quella competente per parere è stata semplificata, da un lato, per aumentare l’efficacia del Parlamento e, dall’altro, per far sì che le posizioni definitive siano più coese. In casi eccezionali, quando una questione generale rientra nell’ambito di competenza di più commissioni, la Conferenza dei presidenti potrà proporre di istituire una commissione temporanea con competenze legislative. In base al nuovo articolo 214 del regolamento del Parlamento europeo, questa misura di ultima istanza richiede l’approvazione in Aula.
Inoltre, il ricorso alla procedura d’urgenza (articolo 170 riveduto) è stato reso più chiaro per garantire il rispetto delle prerogative legislative dei deputati.
Maggiore controllo
Grazie a un nuovo meccanismo di responsabilità, il Parlamento potrà controllare meglio l’operato della Commissione europea in caso di ricorso all’articolo 122 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Questo articolo consente di aggirare la procedura legislativa ordinaria e, se invocato inutilmente, può compromettere il ruolo di colegislatore del Parlamento. Il nuovo articolo 138 del regolamento permetterà al Parlamento di prendere posizione, consentendogli di esercitare un controllo politico. Previa approvazione della Conferenza dei presidenti, il Parlamento potrà invitare i commissari a intervenire su questioni di “grande rilevanza politica” nell’ambito delle audizioni speciali di controllo. Questo elemento fondamentale della riforma (nuovo articolo 141 del regolamento) rafforza la capacità dell’Istituzione di chiamare l’esecutivo a rispondere del proprio operato.
Una volta per tornata saranno inoltre organizzate sessioni speciali di controllo con i commissari, senza un argomento prestabilito (articolo 143 sul tempo riservato alle interrogazioni).
In vista delle audizioni di conferma dei commissari designati, il Presidente eletto della Commissione sarà invitato a illustrare al Parlamento la struttura prevista, i portafogli, le competenze e l’equilibrio di genere, in modo da rendere il processo più trasparente (articolo 129 riveduto e allegato VII del regolamento). Ciò consentirà anche al Parlamento di semplificare e velocizzare la ripartizione delle competenze tra le commissioni chiarendo il ruolo di ciascuna.
Plenarie rafforzate
Le dichiarazioni del Parlamento sono un nuovo strumento che permetterà all’Istituzione di esprimersi su una determinata questione, senza che il Consiglio o la Commissione abbiano prima formulato osservazioni. Il tempo riservato alle interrogazioni in Aula sarà ottimizzato facendo in modo che i commissari rispondano a interrogazioni attinenti al loro portafoglio.
Funzioni di bilancio potenziate
Tutte le proposte legislative che incidono sul bilancio dell’UE saranno analizzate in maniera approfondita per verificare se riflettono adeguatamente le priorità politiche del Parlamento.
Il Parlamento migliorerà inoltre la cooperazione tra le commissioni settoriali e le commissioni per il bilancio e per il controllo dei bilanci allo scopo di combinare in maniera efficace le informazioni raccolte durante l’intero ciclo di bilancio (fasi di bilancio e di discarico). Questa collaborazione consolidata favorirà l’attività legislativa e di controllo delle commissioni settoriali e rafforzerà il controllo degli strumenti “non tradizionali” o esterni al bilancio dell’UE.
Affari esterni
L’approccio del Parlamento alle relazioni esterne sarà ridefinito, prestando maggiore attenzione alle questioni chiave nell’ordine del giorno della plenaria e aumentando il coordinamento e la collaborazione tra le commissioni e le delegazioni permanenti. Lo scopo è rendere più coerente l’azione esterna del Parlamento e tenere pienamente conto dei legami tra la dimensione interna ed esterna della politica dell’UE.
Ulteriori riforme
La Conferenza dei presidenti di commissione ha aggiornato i metodi di lavoro e le prassi delle commissioni sulla base della riforma. Anche l’accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento e la Commissione europea, in vigore da oltre dieci anni, è in fase di revisione nei negoziati tra le due istituzioni. L’attenzione è rivolta in particolare agli elementi che incidono sulla cooperazione interistituzionale, per garantire che il Parlamento possa esercitare un adeguato controllo sulla Commissione.
Prospettive future
Dal 2019 al 2024 il Parlamento europeo ha risposto in modo rapido ed efficace alle crisi che si sono susseguite nel corso della nona legislatura. Queste crisi hanno tuttavia orientato gli sforzi per individuare gli ambiti in cui il Parlamento deve migliorare. Le nuove norme entrate in vigore il 16 luglio 2024 migliorano il funzionamento interno del Parlamento e rafforzano l’equilibrio istituzionale, elemento indispensabile per garantire un’Unione ancora più efficiente al servizio di tutti gli europei.
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