Europa e cambiamento climatico, l’indagine della Banca europea per gli investimenti
Gli europei sono sensibili alle tematiche ambientali e alle questioni correlate al cambiamento climatico, soprattutto dopo i 30 anni di età. E’ la ‘massa critica’ che emerge dall’indagine condotta dalla Banca europea per gli investimenti o BEI – l’istituzione finanziaria dell’Unione europea creata per sostenere gli obiettivi politici dell’Unione. Secondo i rilievi effettuati le/gli europei/e over 30 comprendono meglio il cambiamento climatico rispetto alle generazioni più giovani.
Per innescare una radicale inversione di rotta sul fronte del cambiamento climatico è necessario intraprendere azioni collettive che coinvolgano governi, istituzioni, imprese e individui. Per i/le cittadini/e una buona comprensione della sfida climatica non può prescindere dalla condivisione degli strumenti necessari a compiere scelte informate. Tre le aree chiave individuate dalla sesta edizione dell’indagine Bei: definizioni e cause, conseguenze e soluzioni.
Le persone partecipanti, più di 30 mila in 35 paesi tra cui gli Stati membri dell’UE, il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone, l’India e il Canada, hanno risposto a 12 domande con una classificazione su una scala da 0 a 10.
Gli/le intervistati/e hanno in linea di massima mostrato una solida comprensione delle cause e delle conseguenze del cambiamento climatico, ma non la consapevolezza delle soluzioni, che spesso resta indietro. Ad esempio una buona parte delle/i partecipanti nell’Unione Europea (74%) e negli Stati Uniti (77%) non era a conoscenza dei vantaggi derivanti dalla riduzione dei limiti di velocità sulle strade. Inoltre, il 56% degli/lle intervistati europei/e e il 60% degli americani/e non sapevano che un migliore isolamento degli edifici può aiutare a combattere il cambiamento climatico.
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